PALERMO, 29 GEN – Si è riunito a Palazzo dei Normanni, il gruppo parlamentare del M5s: un confronto atteso dopo le spaccature interne e lo spauracchio della scissione, anche se nessuno al momento valuta questa ipotesi. Il tema è quello della linea da tenere in Assemblea, con il fronte dei “duri e puri” fermi sulla opposizione intransigente al governo Musumeci e quella dei “dialoganti” disponibili a votare in aula le norme senza pregiudizio, a patto che siano d’interesse generale per i cittadini. Sullo sfondo però le motivazioni della spaccatura sono più profonde: dalla mancanza di interlocuzione con i vertici nazionali all’assenza di una leadership dopo l’addio di Giancarlo Cancelleri. E ancora: le ambizioni di chi è al secondo mandato e che non vede prospettive politiche a livello personale e la trasformazione dei rapporti con gli attivisti con i meet-up che hanno smarrito la funzione originaria. Se una scissione tout court appare remota, c’è chi però prefigura un possibile intervento dei probiviri del M5s. (ANSA)
Non mi pare che la Costituzione e lo Statuto regionale disciplinino una “opposizione di Sua Maestà”, come è nei sistemi Westminster (Regno Unito, Canada etc). Tutti i deputati hanno possibilità di votare o non votare la Giunta o il Governo, ma a tutti i deputati hanno facoltà di presentare interpellanze, interrogazioni e mozioni (art. 7 Statuto). Mi pare chiaro che tutti i deputati debbono concorrere ad elaborare buone leggi e indirizzare la Giunta o il Governo con mozioni, controllare la buona amministrazione con interpellanze ed interrogazioni. Per questo motivo: PER ME SONO INCOMPRENSIBILI gli “oppositori duri e puri”, che per me è sinonimo di settarismo.